TERAMO – Quattrocento firme in calce ad un esposto con il quale i residenti in una vasta area antistante la discarica di Grasciano di Notaresco chiedono alle autorità preposte di "intervenire urgentemente per eliminare le emissioni moleste e ripristinare la legalità dell’esercizio palesemente violato dall’attuale gestione". A tre mesi dal provvedimento con cui il Tribunale di Teramo ha dichiarato il fallimento del Cirsu la situazione, secondo i firmatari dell’esposto, è insostenibile, con cattivi odori e il rischio di un’emergenza ambientale. "Ormai sono cinque mesi che c’è una situazione ambientale inaccettabile – dichiara Antonio Di Domenico, uno dei promotori dell’esposto – sia per quanto riguarda l’aspetto visivo sia per i cattivi odori. Si vive male ed è per questo che abbiamo promosso questa raccolta di firme. Abbiamo incontrato anche i curatori fallimentari, fatto un verbale in contraddittorio e inviato una copia agli organi preposti al controllo". I cittadini lamentano il totale disinteresse delle istituzioni preposte al controllo per una situazione ormai al collasso. Situazione rispetto la quale già nel mese di ottobre il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura, in qualità di primo cittadino del comune che ospita l’impianto del Cirsu – impianto che al momento sta continuando a garantire l’ordinaria amministrazione – aveva convocato un tavolo per la salute pubblica. "Ad ottobre ho convocato un tavolo per la salute pubblica al quale ho invitato tutti gli enti preposti – ha sottolineato il sindaco – la ditta e i curatori con l’obiettivo di verificare se c’erano le condizioni igienico sanitarie per la prosecuzione delle attività. Tavolo che adesso dovrà aggiornarsi a metà dicembre e poi si prenderanno i provvedimenti del caso. Ad oggi non si capisce cosa provochi i cattivi odori". Intanto si attende di conoscere anche quali saranno le determinazioni del Tribunale sul futuro del Cirsu e sull’attività del sito di Grasciano.
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